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I confini danno sicurezza: proteggono, mettono ordine. Oppure no: separano; chiudono all’altro. Ci sono pagine di storia dell’uomo

I confini danno sicurezza: proteggono, mettono ordine. Oppure no: separano; chiudono all’altro. Ci sono pagine di storia dell’uomo - politica, sociale, psicologica - dietro questo termine. Forse proprio il motivo per cui è stato scelto da quel coraggioso professore che è Gianni Conti quale tema per il terzo premio letterario Arte di Parole 2014. Rivolta agli studenti delle scuole superiori, questa operazione vuole soddisfare il compito primo dell’adulto: e-ducare, che significa proprio condurre fuori, nel mondo, chi è immerso nella crisi adolescenziale. Progetto tanto più necessario oggi, in cui domina un atteggiamento di troppi giovani che (mi) fa paura: “guardarsi l’ombelico”, chiusi in se stessi, su se stessi. I quindici giovani vincitori sperimentano i loro confini. In realtà, come sottolinea nella prefazione Francesco Recami, non scandagliano la realtà che li circonda. Piuttosto, cercano di elaborare i confusi “confini” che avvertono rispetto alla vita: che sarebbe da intendersi come incontro, progetto, speranza. Sperimentano, invece, le loro paure. Nella elaborazione che la parola scritta permette, vengono illuminati i confini che separano dalla vita: la malattia, la morte, la prigione, la vecchiaia, la guerra… Raccontano l’altrove: perché sono troppo coinvolti in questo mondo che non sembra avere futuro? Perché troppo delusi dal mondo in cui un clic sostituisce discorsi? Comunque sia, nei loro racconti, questi 15 ragazzi (dalle brevi biografie si evince che sono tutti studenti liceali. E gli altri?) riescono a organizzare il pensiero, a costruire delle storie. E così, seppure dislocate in quell’altrove, provano ad elaborare le loro emozioni.
Data recensione: 01/01/2015
Testata Giornalistica: Leggere:tutti
Autore: Anna Rita Guaitoli