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La grande stagione 2006 delle mostre fiorentine è stata aperta con una esposizione dedicata ad Arnolfo di Cambio, presso il Museo dell’Opera del Duomo. Un artista che dal punto di

Al Museo dell’Opera del Duomo, in mostra il “Grande Duecento” di Arnolfo di Cambio

La grande stagione 2006 delle mostre fiorentine è stata aperta con una esposizione dedicata ad Arnolfo di Cambio, presso il Museo dell’Opera del Duomo. Un artista che dal punto di vista cronologico col Rinascimento c’entra poco: ma che certamente gettò le basi per quello che sarebbe stato lo sviluppo futuro. Arnolfo di Cambio (Colle Val d’Elsa 1240/45, Firenze 1302/10) fu attivo a Siena, Roma, Orvieto, Perugia, Firenze e incarnò in pieno la figura dell’artista internazionale, capace di fondere le molte e complesse istanze della tradizione artistica italiana con le novità gotiche francesi, e di rispondere con l’invenzione di clamorose tipologie figurative alle richieste di committenti potentissimi. Nella Roma papale realizzò gli arredi delle grandi basiliche (San Paolo, Santa Cecilia, Santa Maria Maggiore, San Pietro, Ara Coeli); a Firenze operò ai monumenti più importanti: la chiesa francescana di Santa Croce, il palazzo del Comune (l’attuale Palazzo Vecchio) e progettò soprattutto la nuova Cattedrale, che iniziò dalla facciata avendo in mente le imponenti costruzioni gotiche di Francia: ricca di statue legate in un grandioso progetto iconografico, rivestita di marmi e mosaici, con effetti cromatici inusitati per Firenze. Santa Maria del Fiore consacrò la fama di Arnolfo: al punto che il governo della città lo esonerò dalle tasse, concedendogli così uno dei massimi riconoscimenti. Circa 100 le opere che sono state esposte al Museo dell’Opera del Duomo: la gran parte della produzione arnolfiana che si conserva a Firenze e di quella che è possibile trasportare dall’Italia e dall’estero. Mai si era assistito a una simile concentrazione di capolavori del grande artista toscano: sculture in marmo e legno, elementi decorativi, frammenti di mosaico…
Data recensione: 01/03/2006
Testata Giornalistica: Microstoria
Autore: Alessandro Monti