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«Insegnaci a contare i nostri giorni» di Carmela Grande prende le mosse da una preghiera contenuta nel salterio. Chi impara da Dio

«Insegnaci a contare i nostri giorni» di Carmela Grande prende le mosse da una preghiera contenuta nel salterio. Chi impara da Dio a contare i giorni giunge alla «sapienza del cuore». Edito da Mauro Pagliai, è un libro piccolo ma densissimo, che ha in sé l’apparente leggerezza della stesura in forma di ricordi ma la filigrana del compiacimento di una vita intera, da Avola, in Sicilia, a Firenze, più precisamente il quartiere di San Frediano, dove la vita di Carmela Grande, professoressa di storia e filosofia conosciuta nei licei fiorentini, si colloca accanto e insieme a quella di Fioretta Mazzei.
Le pagine dedicate a Fioretta, che la ospitò in un appartamento vicino al suo, sono scevre d’aneddotica e anche per questo utili: puntano a cogliere l’interiorità di una cristiana che accoglie i poveri nella sua casa, molto «semplicemente» e molto concretamente, perché questo le dice il Vangelo. Una sorta di iconografia che viaggia in superficie accosta soltanto Fioretta Mazzei a La Pira, certamente in virtù dell’amicizia durata una vita e della divisione, ma in fondo trascurando quel centro di contemplazione e di azione, animato da Mazzei e anche da Carmela Grande, che è stata ed è la messa con i poveri nella chiesa di San Procolo.
Data recensione: 25/05/2014
Testata Giornalistica: Toscana Oggi
Autore: Michele Brancale