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Pubblicato da Mauro Pagliai Editore nella Collana Giallo&Nero / I colori del brivido, è uscito a novembre il romanzo giudiziario “Scienza e Coscienza”

Pubblicato da Mauro Pagliai Editore nella Collana Giallo&Nero / I colori del brivido, è uscito a novembre (stampato nella tipografia editrice Polistampa, a dicembre nelle librerie sta andando a ruba) il romanzo giudiziario “Scienza e Coscienza” prima esperienza letteraria di Giovanni Spina, avvocato penalista che vive e lavora a Perugia. Il titolo del romanzo – che pure è l’esatta sintesi dell’assunto che l’autore porta avanti con il suo racconto – non deve ingannare. Non è infatti – come potrebbe sembrare – un libro di morale, ma è un romanzo avvincente che, sin dalle prime righe, ti prende costringendoti a proseguire senza interruzione la lettura fino all’ultima riga. La storia è ambientata a Perugia. Un architetto cinquantenne viene accusato dell’assassinio di una signora con la quale ha avuto una relazione. Lui non è in grado di difendersi perché ha un buco di memoria di alcune ore, un buco che va a coprire proprio l’intervallo nel quale è stato consumato il delitto, per di più su di lui grava un carico di prove, scaturite dalle analisi condotte dalla Polizia Scientifica che non consentirebbero dubbi circa la sua colpevolezza. All’inizio lui combatte per respingere l’accusa di omicidio, convinto come è che lui non solo non avrebbe mai potuto uccidere qualcuno ma soprattutto non avrebbe potuto infierire sul corpo della donna che aveva amato e che ancora amava. Ma condizionato dal martellamento dei media e dalla durezza del magistrato inquirente che convinto della colpevolezza del professionista, vuole subito arrivare al processo, senza approfondire le indagini per acquisire altri elementi, l’architetto finisce per convincersi di essere stato lui l’autore dell’omicidio e – sulla scorta di quanto ha potuto leggere sui giornali – ne confessa i dettagli. Ma un ufficiale dei carabinieri, abituato a indagare alla vecchia maniera, senza prendere come oro colato ciò che emerge dalle analisi della polizia specialistica, e che si fida anche e soprattutto delle sensazioni e dell’intuito, nutre molti dubbi sulla colpevolezza dell’architetto. Cerca di trasmettere la sua “sensazione” al magistrato inquirente, per il quale però è inutile continuare ad indagare tanto chiara e compromessa è la posizione dell’indagato. Alla fine il professionista reagisce e – assistito da una giovane avvocatessa – passa alla controffensiva. Il racconto deve finire qui per non rovinare ai lettori del romanzo la conclusione della vicenda giudiziaria. Resta da sottolineare lo stile con il quale la storia viene raccontata. Giovanni Spina si esprime con un linguaggio asciutto ed efficace che non consente distrazioni o voli di fantasia, ma ti costringe a continuare la lettura per capire dove e come si svilupperà la vicenda.
“Scienza e Coscienza” rivela le doti di scrittore di Giovanni Spina. All’opera prima presto farà seguito un secondo lavoro, ma chissà? “Scienza e Coscienza” è un giallo giudiziario che meriterebbe un suo sviluppo cinematografico.
Data recensione: 14/12/2012
Testata Giornalistica: Umbria Settegiorni
Autore: Bruno Brunori