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La penna e la spada, è incentrato proprio sul ruolo peculiare che Toscana e Piemonte svolsero nel processo di unità e di unificazione italiane.

La penna e la spada, è incentrato proprio sul ruolo peculiare che Toscana e Piemonte svolsero nel processo di unità e di unificazione italiane. È nella Toscana granducale, accogliente e tollerante – questo l’assunto –, che convergono esuli e intellettuali degli altri Stati della penisola, sottoposti a regimi retrivi e reazionari; e dalla Toscana si diffondono le idee romantiche, il pensiero di Mazzini e degli altri patrioti, l’apertura al progresso delle scienze, alla tecnologia in agricoltura, all’emancipazione sociale ed economica, alla funzione unitaria della lingua. In generale possiamo asserire che i moti rivoluzionari del xix secolo furono accompagnati e resi possibili da un processo di rinnovamento culturale che condusse alla nascita di una coscienza nazionale. Attraverso l’opera di intellettuali, poeti e pensatori riuniti attorno ai circoli letterari di Gino Capponi e di Vieusseux, si diffondono da Firenze attraverso tutta la penisola gli ideali di libertà e indipendenza e prende corpo il concetto di patria come sintesi di valori civili e religiosi di uno stesso popolo. Non possiamo dimenticare che già nel 1812 Ugo Foscolo, dopo l’insediamento del governo napoleonico a Milano, scelse di ritirarsi sui colli fiorentini dando vita a un accorato carteggio, prova appassionata del suo forte senso della patria.
Ma è dalla sconfitta militare del 1849 e dal naufragio del federalismo neoguelfo che emerge il Piemonte di Vittorio Emanuele ii che mantiene in vigore lo Statuto: la sola monarchia italiana che assume, così, la guida del movimento patriottico-indipendentista. Siamo nel decennio in cui s’impone il genio politico-diplomatico di Cavour che porterà alla proclamazione del Regno d’Italia il 17 marzo del 1861. Dunque penna e spada, cioè cultura e organizzazione militare, furono le due componenti essenziali del compiersi del Risorgimento italiano.
I due volumi dimostrano ampiamente soprattutto che la nostra unificazione nazionale è stata, probabilmente, l’avvenimento più “rivoluzionario” della storia millenaria del nostro Paese; e che questi centocinquanta anni di unità politica provano quanto sentita sia la coesione del nostro popolo che pure ha dovuto e deve affrontare sfide epocali, problemi nazionali e internazionali di grandissimo rilievo.
Data recensione: 01/09/2010
Testata Giornalistica: Caffè Michelangelo
Autore: Renzo Ricchi