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Morte della classe contadina, scomparsa di quei piccoli agricoltori che con un limitato pezzo di terra furono, nel fuoco divampato nel Novecento

Morte della classe contadina, scomparsa di quei piccoli agricoltori che con un limitato pezzo di terra furono, nel fuoco divampato nel Novecento nei confronti delle tradizioni del passato, furono spazzati via nel breve volgere di pochi anni. Quelle mulattiere, quei sentieri di campagna che menavano ai campi, per secoli autentiche mappe spirituali uccise dal progresso che non ha creato sviluppo, sono raccontate da questo racconto autobiografico di una credente e praticante cattolica, costretta ad abbandonare, non per sua volontà, il convento di suore in cui risiedeva. Un atto d’amore, un diario spirituale, un ritratto di una bambina nata e cresciuta in una società patriarcale che nel fiato di una giovenca, nelle zolle della terra non vede più la propria libertà, ma, al contrario, l’inappellabile condanna, emessa dalla cecità degli uomini, di tutto un cosmo culturale. Una perdita, quella della classe contadina, che, forse, si deve accomunare alla perdita del senso di Dio che le era connaturato. Libro coinvolgente, spirituale come solo sapeva esserlo un’umile mulattiera che conduceva a un’acqua fiorita.
Data recensione: 07/05/2012
Testata Giornalistica: Il Regno
Autore: Maria Elisabetta Gandolfi