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Firenze, 27 feb. - (Adnkronos) – “Tutti vorrebbero sapere da me un’unica cosa. Ho sentito rivolgermi mille domande interessate, isteriche, pronte a trasformarsi in risposte senza che le mie labbra si fossero minimamente mosse

Firenze, 27 feb. - (Adnkronos) – “Tutti vorrebbero sapere da me un’unica cosa. Ho sentito rivolgermi mille domande interessate, isteriche, pronte a trasformarsi in risposte senza che le mie labbra si fossero minimamente mosse. Il naufragio. Come. Perché. In me, invece, migliaia di visioni diverse, contraddittorie. Una sequenza che elimina la successiva. Un continuo inceppo. ‘Non ho niente da dire.’ ‘Ho ricordi confusi: mi lasci del tempo.’ ‘Non mi va di parlarne.’ ‘La smetta di farmi domande’. Giornalisti, curiosi, importuni. Dentro di me, ben al riparo dal flusso superficiale delle domande, una sorprendente voglia di parlare, venirmene fuori con fiumi di parole, confessare, inventare ciò che non avevo visto, aggiustare i dettagli che non tornavano”. Era il 1987 quando il critico, giornalista e narratore Aldo Rosselli, due volte finalista del Premio Strega, firmava con Bompiani il contratto per “Il naufragio dell’Andrea Doria”, romanzo che prendeva spunto dalla tragedia della nave mercantile italiana per sviluppare una trama densa di tensione e di profonda indagine psicologica.
A lungo introvabile, il capolavoro di Rosselli torna oggi in libreria, nella curiosa coincidenza con eventi drammatici analoghi come quelli della nave Concordia all’Isola del Giglio. A ripubblicarlo con il titolo “Il naufragio” è l’editore fiorentino Mauro Pagliai, che lo colloca all’interno della “Biblioteca di letteratura”.
La collana, fondata nel 2000 da Enzo Siciliano e oggi diretta dallo scrittore e giornalista romano Angelo Mainardi, si concentrerà sui grandi autori italiani del Novecento che oggi rischiano di essere dimenticati, affiancandoli a contemporanei affermati come Marco Vichi (Noi, soli. Oberto e Maria, 2010) e giovani talenti come Alberto Guasco (in uscita il suo La stilografica di piazza del Cavallo).
La storia narrata da Rosselli (Firenze, 1934) inizia quando, la notte del 25 luglio del 1956, la prua del rompighiaccio Stockholm si scontra con la nave ammiraglia della marina mercantile italiana, mandandola a picco, e allo stesso tempo aprendo uno squarcio nella coscienza del protagonista, uno dei testimoni del terribile naufragio.
La tragedia lo lascia di fronte a una serie di dubbi e interrogativi che dovrà risolvere per comprendere cosa veramente sia successo. Lo accompagnano il giornalista Max, anch’egli a caccia di verità inconfessabili, e Stella, che assume di volta in volta il ruolo dell’infermiera, della complice, della madre e dell’antagonista.
Una vicenda dal ritmo serrato e avvincente e allo stesso tempo un raro esempio di intelligenza e raffinatezza di scrittura, con una forte vena autobiografica (Rosselli fu coinvolto in prima persona nel naufragio del 1956). Un testo attualissimo dove in pagine lucide e sofferte l’autore descrive la difficile ricerca della nostra identità e di quelle certezze che oggi, come allora se non di più, sembrano venire meno.
Data recensione: 27/02/2012
Testata Giornalistica: Adnkronos
Autore: ––