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È emozionante trovarsi faccia a faccia con quei colossi di marmo, scolpiti oltre sette secoli fa. Giganti bianche, severi, crucciati, che raccontano una storia lontana, quel

Architetto, scultore, urbanista, fu l’artefice della città trecentesca.
Progettò piazze e chiese e pose la prima pietra di S. Maria del Fiore


È emozionante trovarsi faccia a faccia con quei colossi di marmo, scolpiti oltre sette secoli fa. Giganti bianchi, severi, crucciati, che raccontano una storia lontana, quel grande medioevo scultoreo, alla base dell’altrettanto grande rinascimento fiorentino ed europeo. A due passi dalla basilica di Santa Maria del Fiore, c’è il Museo dell’Opera del Duomo.

Oggi, insieme ai prestigiosi pezzi del Museo, troviamo riunite, in un allestimento sobrio ed elegante, oltre cento opere tra statue, dipinti, oreficerie, di uno dei più grandi scultori di tutti i tempi, Arnolfo di Cambio, e del suo entourage. La mostra, che celebra l’artista a settecento anni dalla morte e segue quella quasi in chiusura, divisa tra Perugia e Orvieto, è sorprendente.
Data recensione: 16/01/2006
Testata Giornalistica: Il Giornale
Autore: Maurizia Tazartes