chiudi

Per l’agenzia Ansa è la prima delle grandi mostre da vedere. Per Vittorio Sgarbi è “un evento raro quanto eccezionale in un museo straordinario”. Per Goffredo Silvestri, che cura la classifica delle

5 Gennaio 2006

Boom della mostra “Arnolfo, alle origini del Rinascimento fiorentino” al Museo dell’Opera del Duomo che per la prima volta ricostruisce l’antica facciata della cattedrale di Santa Maria del Fiore. Un record per un’esposizione di scultura

Per l’agenzia Ansa è la prima delle grandi mostre da vedere. Per Vittorio Sgarbi è “un evento raro quanto eccezionale in un museo straordinario”. Per Goffredo Silvestri, che cura la classifica delle esposizioni in Italia, è “una mostra che sottopone alla massima violenza, sino all’abbattimento, una delle immagini più radicate nel nostro immaginario e cioè la facciata della cattedrale di Firenze, legata indissolubilmente al campanile di Giotto”.
Questa entusiasta risposta della critica alla mostra Arnolfo. Alle Origini del Rinascimento fiorentino (Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore, fino al 21 aprile 2006, www.arnolfoafirenze.it, info e prenotazioni 055.2469600) si accompagna ad un’analoga risposta di pubblico. Sono ben 11.216 i visitatori dell’esposizione nella prima settimana di apertura, ovvero dal 21 al 31 dicembre, Natale escluso, giorno di chiusura. Si tratta di una media di 1.121 persone al giorno, circa il triplo delle presenze registrate dal Museo in passato nei periodi corrispondenti dell’anno.
Un record per una mostra di sculture, il cui cuore è la ricostruzione dell’antica facciata arnolfiana della cattedrale di Santa Maria del Fiore, il leggendario capolavoro incompiuto (Arnolfo morì tra il 1302 e il 1310 senza eredi artistici) smantellato alla fine del Cinquecento e ora riassemblato per la prima volta con i reperti disponibili. Un’operazione di straordinario spessore culturale ed emotivo che restituisce a Firenze un’opera d’arte oggetto di culto per molti secoli.
L’importante bilancio di pubblico supera per molti aspetti le previsioni. Arnolfo tira e l’ottimo avvio sembra ripagare le aspettative di quanti hanno promosso e prodotto l’evento (l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Comitato Nazionale per le celebrazioni arlnolfiane, l’Opera di Santa Maria del Fiore con la collaborazione di Comune e Università e l’organizzazione generale di Polistampa).
Da sottolineare, inoltre, la partecipazione delle categorie economiche, del mondo della scuola, dei numerosi operatori pubblici e privati i quali per la prima volta hanno collaborato a un progetto promozionale che ha coinvolto l’intera città (dagli alberghi ai negozi, dai servizi alle strutture museali) con offerte speciali, sconti, incentivi e speciali iniziative come la card Firenze per Arnolfo. Secondo un’indagine pubblicata dal Sole 24 Ore, l’investimento di circa 2 milioni di euro sulla mostra porterà a Firenze benefici per 20 milioni. Dieci volte tanto.
Ecco, giorno per giorno, il dettaglio dei visitatori dei primi dieci giorni: 776, 818, 725, 712, pausa natalizia, poi 1584 per Santo Stefano con code al botteghino, infine 1471, 1312, 1313, 1232, 1273.
Adesso si aspetta l’ondata post Capodanno e post Befana con previsioni ottimistiche, considerato che gennaio e febbraio sono due mesi tradizionalmente di bassa affluenza turistica. La prevendita (informazioni e prenotazioni 055.2469600) conta peraltro su oltre 10 mila biglietti già distribuiti, su un cospicuo numero di visite scolastiche e di gruppo che aumenta di giorno in giorno e su una particolare politica tariffaria che prevede sensibili sconti per tutti i residenti a Firenze e per molte categorie di persone.

Fonte: Catola & Partners
Data recensione: 05/01/2006
Testata Giornalistica: Italia Donna
Autore: ––