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La passione politica, la devozione e l’ammirazione sconfinata per un personaggio come Giuseppe Garibaldi, può spingere un suo compagno di lotta a convincere la moglie ad avere un figlio da lui, da allevare come proprio

La passione politica, la devozione e l’ammirazione sconfinata per un personaggio come Giuseppe Garibaldi, può spingere un suo compagno di lotta a convincere la moglie ad avere un figlio da lui, da allevare come proprio, per poter avere un ‘figlio’ di ‘sangue garibaldino’? Chi era la signora Repubblica Fadigati ‘figlia di due padri’? Una figlia illegittima di Giuseppe Garibaldi, secondo Genziana Ghelli, scrittrice, psicoterapeuta, studiosa di alberi genealogici, capace di sedurre un folto pubblico di lettori, servitasi di una massa convincente di documenti e di cimeli rari, con una scrittura fluida e appassionata, che potremmo definire... garibaldina. Il libro presentato dal Sindaco di Pienza, da Beatrice Andrei assessore alla cultura da Nino Petreni e Fabio Pellegrini, nel Palazzo Comunale, si intitola ‘La Garibaldina, Repubblica figlia di due padri’ e racconta la storia di Repubblica, una donna dimenticata dagli storici, ma a suo tempo dedita con coraggio, furore e grande fascino a difendere gli ideali repubblicani, spinta dal suo amore per l’idea democratica a coltivare la memoria di Giuseppe Garibaldi e dei garibaldini italiani. Uno dei nipoti di Repubblica vive oggi a Trequanda ed era presente in sala. Tutta una serie di coincidenze illuminanti, il ‘silenzio assordante di Garibaldi’ e altri documenti confrontati sulla nascita di questa bambina, divenuta una donna appassionata e leader celebre del reducismo garibaldino, suonano come una conferma. Il ruolo giocato nella vicenda da frate Pantaleo, il cappellano in camicia rossa dei Mille che battezzò Repubblica, aggiunge ancora conferme alla tesi di Genziana Ghelli: secondo questa , Repubblica non nacque da un rapporto segreto di Garibaldi con la moglie del nobile Paolo Fadigati, anche lui patriota ed esule in Svizzera con altri garibaldini, ma dalla scelta consapevole di un combattente in camicia rossa, militante devoto di Garibaldi, che volle aggiungere ai suoi dodici figli un tredicesimo di ‘sangue garibaldino’, chiedendo alla moglie di concepirlo con l’ ‘eroe dei due mondi’. ‘Oggi si potrebbe sapere la verità – ha spiegato Genziana Ghelli – con un semplice raffronto dei dna... sarebbe una conferma’. Repubblica Fadigati aveva il temperamento e uno slancio vitale proprio di Giuseppe Garibaldi e come i genitori l’adorò tutta la vita. Solo la madre non nutrì mai per lei un grande affetto. Forse il progetto mancò la perfezione nel sesso del nascituro, che doveva essere maschio... Ma Repubblica fu donna così eccellente, colta, impegnata e affascinante, da superare in attivismo frenetico ogni altro possibile uomo!!! Non sempre i grandi progetti vanno in porto. Anche Garibaldi a Caprera fu costretto a scendere a patti con le sue idee. La politica è forse, alla fine, solo l’arte del possibile? Fare figli era allora, invece, solo il frutto di una scommessa con madre natura. Genziana Ghelli ha intrattenuto il folto pubblico, con una verve veramente ‘garibaldina’!
Data recensione: 18/10/2010
Testata Giornalistica: Corriere di Siena
Autore: Fabio Pellegrini