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Rincorrere una storia, una storia qualsiasi, verosimile. Prendi l’aura di una piccola storia, una storia al grandangolo, presa da lontano, che un giorno si tuffa casualmente nella grande Storia, anzi, nella cronaca. È l’aura della vita qualsiasi ma con qu

Rincorrere una storia, una storia qualsiasi, verosimile. Prendi l’aura di una piccola storia, una storia al grandangolo, presa da lontano, che un giorno si tuffa casualmente nella grande Storia, anzi, nella cronaca. È l’aura della vita qualsiasi ma con quel filamento in più, un solco di marasmi positivi e negativi che un giorno ti risucchiano in un attentato, quello di Atocha, in Spagna, quel tragico 11 marzo del 2004. Immaginarne una biografia, una vita di un singolo uomo, everyman di un affresco tanto grande. Questo è il succo di dove sfocia questo libro, il protagonista è un uomo senza nome: è il giornalista. In un lato immaginifico tipico dei giovani esordienti ma con un piglio narrativo al di sopra della media, Alessandro Marchi stende Parada Ópera.
Una storia percorsa lontano dal 2004 che incendiò la Spagna di terrore. È il romanzo di formazione di un giovane appassionato di giornalismo cresciuto all’ombra dell’Andalusia alle prese con le cronache oscure della Marbella dei sottobanchi politici. Verrà allontanato, fatto fuori dai complotti di chi vuol mettere il bavaglio all’informazione. Sarà dunque, vittima di un raggiro, carne da ardere per la redazione di un settimanale di gossip tra un ambiente malsano di colleghi spesso spregiudicati. Perderà l’entusiasmo del suo lavoro fino a quando, dietro l’angolo, non ci sarà qualcuno di speciale che gli farà tornare la voglia di riscattarsi con la stesura del suo romanzo nel cassetto: un libro che mai nessuno ha letto e che nessuno conosce per qualche linea. Un segreto ben custodito.
Un romanzo intenso, impegnato per un esordio pieno di responsabilità: una narrazione in terza persona, stile in cui pochi esordienti si cimentano, una trama corale e di fasi eterogenee. Unico neo qualche effetto a go go di facile serependity, ma in somme, un libro godibilissimo.
Data recensione: 12/05/2010
Testata Giornalistica: Spaghi d’Autore
Autore: Chiara Marra