chiudi

Chi era il Ballero, l’uomo che vinse due Roubaix, quattro mondiali da commissario tecnico, il gentiluomo, il mito? Franco Ballerini è morto il 7 febbraio scorso durante il Rally Ronde di Larciano. La sua storia è intatta, luminosa, meravigliosa

Il libroChi era il Ballero, l’uomo che vinse due Roubaix, quattro mondiali da commissario tecnico, il gentiluomo, il mito? Franco Ballerini è morto il 7 febbraio scorso durante il Rally Ronde di Larciano. La sua storia è intatta, luminosa, meravigliosa. Per ricordare il grande Franco un libro della giornalista fiorentina Gaia Simonetti, “Azzurra è la notte”, Franco Ballerini, l’uomo (Mauro Pagliai editore, 12 euro), raccoglie testimonianze di amici, colleghi appassionati di ciclismo, semplici suiveurs come il ct della Nazionale Marcello Lippi. Vien fuori l’uomo, più che l’atleta. “Franchino”, come l’aveva ribattezzato Alfredo Martini, era un uomo sincero, semplice, umile, innamorato della bicicletta, del suo lavoro, della sua famiglia. Il libro si chiude con la testimonianza di Giammarco, il figlioletto di Franco, il suo primo e più grande tifoso. Franco era innamorato delle pietre di Roubaix, ma anche della sua Toscana, del buon vino, delle grandi tavolate con gli amici. La sua amicizia con Alfredo Martini era proverbiale, come il suo carattere mite, la sua incredibile pacatezza, la fermezza. Il suo più grande capolavoro da ct resta il Mondiale di Zolder 2002. La squadra azzurra non vinceva l’iride da 10 anni. Ballerini mise su un team perfetto, capace di tenere cucitissima la corsa e di portare sul rettilineo finale un freschissimo Mario Cipollini, tirato magnificamente da Giovanni Lombardi nella volata mondiale. Gli undici gregari di Supermario vennero ribattezzati “Cavalieri di Zolder”, a voler dire: così si corre, questa è una squadra, questo è il ciclismo italiano. Avrebbe vinto più di Alfredo Martini sull’ammiraglia azzurra. Pochi giorni prima di trovare la morte su un tratturo della sua Toscana, era stato a Melbourne, a visionare il circuito del Mondiale 2010. “Per velocisti” disse. Era prontissimo alle grandi sfide del pedale. La sua morte ha lasciato nel ciclismo un vuoto incolmabile. “Azzurra è la notte”dipinge un ultimo, splendido ritratto del Ballero. Le pennellate sono dei suoi amici. La sua bellissima vita è tutta in queste splendide pagine.
Data recensione: 27/05/2010
Testata Giornalistica: L’Unità
Autore: Cosimo Cito