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“I milanesi sono coglioni come poca gente al mondo”. Parola di Luciano Bianciardi, il “maledetto maremmano”che leniva, o ancor più avvelenava, i giorni della sua vita agra sognando di far saltare in aria il “torracchione di vetro e di cemento

Storie d’Italia. La cronaca dei nostri ultimi anni: fatti e fattacci riletti da Morandi. Raccolti in un volume i commenti e le riflessioni del direttore de Il Giorno“I milanesi sono coglioni come poca gente al mondo”. Parola di Luciano Bianciardi, il “maledetto maremmano”che leniva, o ancor più avvelenava, i giorni della sua vita agra sognando di far saltare in aria il “torracchione di vetro e di cemento”, al secolo il Pirellone di Gio Ponti,con il suo carico di aborrite segretarie dalle “gambe secche”. Controcanto: “Viva Milano. Ci si lamenta,ma poi tutti ci vengono se vogliono far carriera per merito”. Parola di Mario Cervi, il giornalista di lungo corso che a Milano ha dedicato particolari attenzioni. Un doppio binario,quello su cui corre la metropoli, l’unica metropoli italiana. E su cui corre “Italia contromano”, il piacevolissimo volume firmato da Giovanni Morandi, direttore de Il Giorno, che, edito da Mauro Pagliai, apparirà domani in edicola insieme con il quotidiano.
“Italia contromano”, ovvero “Vita spericolata del Paese che non sa dove andare. E non solo”. Italia, dunque, non solo Milano, nelle istantanee giornalistiche di Morandi. Ma l’Italia è spesso, anzi, quasi sempre Milano. Lo è in anticipo, lo è nelle tendenze. Lo è, speriamo, nella sanità d’eccellenza, lo è stata, ahilei!, e ahinoi!, nell’eccellenza della malapolitica. E Morandi, prendendo per mano Milano,finisce per prendere per mano l’intero “Paese contromano”. Un Paese che sembra dare ragione al vecchio Gattopardo. Ogni tanto cambia qualcosa,tanto per non far vedere troppo smaccatamente che cambia molto poco. “Avere sloggiato 200 africani ha solo spostato il problema da una palazzina nel centro di Milano alla strada sino a piazza Duomo”. Sostituite gli africani con 200 Rom, la palazzina con un campo nomadi: potrebbe essere notizia dell’ultima, o penultima, ora. Invece si tratta di vicenda datata dicembre 2005. Corsi e ricorsi che mettono alla prova la bravura dell’osservatore: cogliere nella complessa, e non di rado ripetitiva, realtà quotidiana quello spiraglio, quel particolare che merita un commento, un riflettore, una sferzata, anche, al politico di turno. Una sfida giornaliera. Ardua. Faticosa. Ma che si può vincere: “Italia contromano” lo dimostra.
Data recensione: 04/06/2010
Testata Giornalistica: Il Giorno
Autore: Gian Marco Walch