«Mamma, la bicicletta non fa proprio per me»

«Mamma, io in bicicletta non ci andrò mai. Si fa fatica e non fa per me». Lo disse Franco Ballerini alla madre Graziella, quando aveva appena otto anni. era al Velodromo delle Cascine, un giorno d’estate del 1972, a seguire una corsa del fratello maggiore. Sappiamo tutti che poi non è andata a finire così. Per fortuna. Franco Ballerini ha vinto come ciclista e lo ha fatto anche come commissario tecnico. Ma è l’uomo che sapeva dare forza, che vedeva la luce anche in fondo al tunnel, che sapeva donare conforto al ciclista che aveva perso la gara, quello che emerge dalle pagine del libo che uscirà nelle edicole in allegato con ’La Nazione’ da venerdì 7 maggio. il volume sarà presentato domani alle 16,30 nell’Auditorium del ’La Nazione’. Nelle diciasette testimonianze che compongono il libro intitolato ’Azzurra è la notte. Franco Ballerini, l’uomo’, curato dalla giornalista Gaia Simonetti, viene dipinto il ’Ballero’ di tutti i giorni. Il papà che incitava il figlio alle partite di calcio, l’uomo sensibile che, contattato dal vicepresidente del Comitato regionale pugliese della Federciclismo, aiutò dei bambini di Giovinazzo, in provincia di Bari, a coronare il loro sogno: avere una palestra e trascorrere le giornate con la ’compagna di giochi’, la bicicletta. «Perchè intitolate la struttura sportiva a me? Non sono un campione», disse Ballerini il giorno dell’inaugurazione della palestra a Bari. «Questo era Franco Ballerini così come lo raccontano i familiari, gli amici più stretti, gli sportivi, - ha dichiarato Gaia Simonetti - Non amava molto i complimenti, non voleva ’apparire’ troppo. Voleva far sorridere i bambini e sapeva trasmettere agli altri la passione per il ciclismo». Le storie che compongono come un mosaico la pubblicazione mettono in evidenza un uomo che ha fatto di una frase, la sua filosofia: «Credere in quello che si fa e provaci fino in fondo». Frase che si lega bene non solo alla pista polverosa, dove le ruote faticano, ma anche alla vita.