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L’ultima volta che Marika Patroni Griffi ha potuto presentare un suo libro è stato nella libreria «Libri liberi», a Firenze il 14 ottobre del 2005, prima di cedere a una malattia. Si trattava de «La curva dei gesuiti», secondo episodio delle saga dedicata

L’ultima volta che Marika Patroni Griffi ha potuto presentare un suo libro è stato nella libreria «Libri liberi», a Firenze il 14 ottobre del 2005, prima di cedere a una malattia. Si trattava de «La curva dei gesuiti», secondo episodio delle saga dedicata all ’investigatrice non per mestiere, ma per curiosità e per affetto, Giulia Petrone. Il libro, edito dalla Agemina, faceva seguito a «Il gioco delle maschere» per la stessa casa editrice. Alcuni anni dopo, Mauro Pagliai Editore ha pubblicato nella collana «Giallo e Nero» l’episodio conclusivo della trilogia, con il libro postumo «Occasioni mancate», che rappresenta un ’occasione per riavvicinarsi a questa autrice, di cui si auspica la pubblicazione in unico volume dei tre racconti. Gli anni Quaranta-Cinquanta del Novecento sono lo sfondo delle tre trame collocate nella dimensione del paese della piccola provincia. Marika descrive il passaggio dal villaggio alla città, negli anni della Ricostruzione, scegliendo la cifra del giallo per raccontarlo. Ne «Il gioco delle maschere» Giulia indaga per scoprire cosa si nasconde dietro l ’apparenza di un suicidio, in un paesino del sud Italia con blasoni arrugginiti e piccoli Rodrigo che con disdegno si apparentano ai commercianti, emergenti con un patrimonio più consistente, forse più normali, ma non meno cinici. Ne «La curva dei gesuiti» Giulia, studentessa dell ’Italia in ricostruzione, torna nel suo paese di origine chiamata da un anziano amico, l ’avvocato Sarli. È il ’54 di paesi e città che rinascono nel solco lasciato dalla guerra, con il suo carico di ricordi e di misteri che sono all’origine di un delitto. Nel postumo «Occasioni mancate», Giulia indaga sulla fine di un professore universitario odiato. È anzi lei a scoprire la vittima. Incaricato dell’indagine è il capitano Savelli, sua passione taciuta e apparsa nei precedenti racconti. Giulia aiuta Savelli, individuando la convergenza di ricatti a sfondo politico e affettivo che stanno dietro all’omicidio. La trama si fa ambiziosa per i suoi collegamenti con il mondo politico e i misteri di quello accademico, con una digressione non banale su comunismo e anticomunismo. Emerge, intanto, per Giulia la possibilità, quasi data per scontata nel libro, di ritrovarsi per sempre con Savelli. Ma l’esito imprevedibile degli affetti può combinare un altro orizzonte, la cui visione va lasciata, come è giusto, alla curiosità dei lettori. Marika Patroni Griffi era nata a Trani. Allieva di Eugenio Garin si era laureata in Filosofia. Accanto alla attività di docenza, si è occupata anche di cinema. È scomparsa nel 2006.
Data recensione: 25/10/2009
Testata Giornalistica: Toscana Oggi
Autore: Michele Brancale