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Divagazioni, riflessioni, poesie, canzoni e racconti per uno storico piatto, su cui si disquisisce saporitamente, elaborando una sorta di ermeneutica del gusto. Teoria e tecnica della pappa col pomodoro, che arriva a toccare i temi dell’ortodossia di una

Divagazioni, riflessioni, poesie, canzoni e racconti per uno storico piatto, su cui si disquisisce saporitamente, elaborando una sorta di ermeneutica del gusto. Teoria e tecnica della pappa col pomodoro, che arriva a toccare i temi dell’ortodossia di una ricetta per approdare, tra il serio e il faceto, alle sue varianti lecite e illecite, come quelle che prevedono l’uso di uova e cozze. Una sapida vexata quaestio risolta con un’abbondante dose di ironia, che dà il via a una sequela di infinite libere interpretazioni, a condizione che il risultato finale sia più che buono. Toscanità varia e dintorni, trattorie del ricordo e localini radical chic con finte trippe, finte panzanelle e, ovviamente, altrettante finte pappe col pomodoro portano a una domanda amletica in cui ci si chiede se va mangiata calda o fredda. Questo alla fine è ancora e sempre il problema.
Data recensione: 01/09/2009
Testata Giornalistica: Cucina & Vini
Autore: ––