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Firenze non si scordata di Luigi Dallapiccola, il compositore istriano padre della dodecafonia italiana che trovò in città la sua patria

Firenze non si scordata di Luigi Dallapiccola, il compositore istriano padre della dodecafonia italiana che trovò in città la sua patria d’adozione. Il centenario della nascita è stato celebrato l’anno scorso con un diddico operistico, alcuni concerti, un convegno internazionale organizzato da Fiamma Nicolodi, tutte iniziative sostanzialmente ignorate dai finanziamenti ministeriali. Adesso, nel trentennale della scomparsa, nelle Sale del Fiorino di Palazzo Pitti è allestita la mostra Ricercare. Parole, musica e immagini dalla vita e dall’opera di Luigi Dallapiccola a cura di Mila De Santis (fino al 21 dicembre; 2,50 e 5 euro, 055/2388601; catalogo Pagliai–Polistampa). Vi vengono esposti documenti, libri, foto, partiture manoscritte e a stampa, bozzetti teatrali provenienti dai Fondi Dallapiccola del Gabinetto Vieusseux e della Biblioteca nazionale, dall’archivio del Comunale, dall’associazione Ferdinando ferulli, da diverse collezioni private (del critico musicale Leonardo Pinzuti e degli eredi musicisti Pietro Scarpini e Sandro Materassi). Per la prima volta si vedono opere d’arte a firma Peyron e Aline Vogel, già nella casa del compositore in via Romana, donate di recente dalla figlia Anna Libera alla Galleria d’arte moderna di Pitti: alcuni pezzi sono delle autentiche rarità, come il ritratto del giovane Dallapiccola di Baccio Maria Bacci (1930)...
Data recensione: 04/11/2005
Testata Giornalistica: La Repubblica
Autore: Gregorio Moppi