chiudi

Andrea Gamannossi, fiorentino, si sta rivelando tra i noiristi più interessanti dell’ultima generazione, ormai dagli inizi degli anni duemila con questo ha già pubblicato cinque romanzi, oltre diversi racconti. Ma Gamannossi ha

Andrea Gamannossi, fiorentino, si sta rivelando tra i noiristi più interessanti dell’ultima generazione, ormai dagli inizi degli anni duemila con questo ha già pubblicato cinque romanzi, oltre diversi racconti. Ma Gamannossi ha anche un’altra particolarità, abbastanza insolita nel numeroso gruppo di scrittori, e , uno scrittore non solo toscani, di gialli. Infatti mentre questi sono per lo più fedeli al motto che si deve scrivere di ambienti e di situazioni che si conoscono, il nostro autore prosegue nella sua attività di scrittore..."internazionale". Infatti Andrea Gamannossi è un "eretico" che ama localizzare le sue opere nei luoghi più disparati e più lontani, nella sua ultima opera Stati Uniti e Messico la fanno da protagonisti. In "La maschera di giada" ad onor del vero c’è una piccola concessione all’...italianità, infatti la vicenda ha inizio nelle campagne senesi. Qui infatti conosciamo John Carties,scrittore americano di romanzi noir,che per sfuggire alla nevrotica vita di New York si è trasferito in Toscana. Se poi il grande Alessandro Manzoni non se ne ha male, anche lui è venuto qui da noi per risciacquare i panni di scrittore un po’ frustrato, a corto di idee. Ma John deve rientrare precipitosamente a New York per l’assassinio dei suoi genitori. E altre persone vicine a lui verranno uccise o perseguitate. La polizia dà la caccia al serial killer, ma indaga anche su lui, i suoi amici, cerca delle tracce nei suoi libri, nei suoi contatti epistolari o tramite posta elettronica. Alle indagini darà un contributo una vecchia amica di John, Kelly, ex-agente della FBI, e il suo apporto sarà poi decisivo per la soluzione del caso. una vicenda serrata e mozzafiato come le regole del thriller comandano, ma anche una larga concessione descrittiva alle atmosfere newyorchesi, alle suggestioni delle terre dei Maya in Messico. Va anche segnalato e lodato questo tentativo di sperimentare, in un genere letterario abbastanza bloccato, uno stile che non rinnega certo quello classico e tradizionale nello sviluppo della trama, ma vuole anche utilizzare un metodo di narrazione e un linguaggio più moderni. Forse anche troppo descrittivo, ma tutto sommato si legge un "romanzo" e non un "rapporto"di polizia. Del resto nello scrivere un noir quel che conta è il creare l’atmosfera, la suspense, il dare uno spessore ai personaggi, e farci rivivere le loro tensioni., e Gamannossi ci riesce bene. Una particolarità di questo libro è che viene aperto non dalla consueta prefazione ma da due poesie noir, che colpiscono anche per l’età degli autori. Una è del figlio di Andrea, Matteo, 9 anni, l’altra della nipotina Irene, 10 anni. Due bambini con la passione dello scrivere ,premiati perché hanno scritto qualcosa di bello, anche se può meravigliare questo loro accostamento a un genere non certo vicino all’infanzia. Detto anche di una accurata veste grafica, con copertina dovuta a Piero Tredici, attendiamo ora di vedere dove ci porterà la fantasia del Gamannossi con la sua prossima opera.
Data recensione: 25/09/2009
Testata Giornalistica: TVL
Autore: Giuseppe Previti