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Lorenzo Viani, scomparso da 73 anni eppure così attuale. «Per Giovanni Fattori - scriveva nel 1925 su Fiera Letteraria - il mondo era forma e colore. Alieno quindi da filosofiche speculazioni, lontano assai da quei pittori che sanno molto adoperare la pen

Libri. Scritti e battaglie d’arte  Lorenzo Viani, scomparso da 73 anni eppure così attuale. «Per Giovanni Fattori - scriveva nel 1925 su Fiera Letteraria - il mondo era forma e colore. Alieno quindi da filosofiche speculazioni, lontano assai da quei pittori che sanno molto adoperare la penna e poco o punto il pennello. E’ il primo che abbia ridato una singolare fisionomia alla pittura italiana. La sua coscienza era così limpida che ha potuto prendere contatto a pieno con le purezze naturali. Le cose egli le ritraeva con tale amore che prendevano uno stile: il suo». Proprio in questi giorni Montecatini, dove Viani trascorse anni significativi della sua vita, celebra Fattori e i suoi «figli» post-macchiaioli alle Tamerici. A proporci invece un Viani scrittore, saggista, giornalista e critico è il libro Lorenzo Viani, Scritti e battaglie d’arte, a cura di Marcello Ciccuto ed Enrico Lorenzetti, edito con la consueta sagacia da Mauro Pagliai Editore (Firenze, luglio 2009, 410 pagine, euro 25). Gli autori, scegliendo pagine rare e spesso dimenticate del potente artista viareggino, esaltano la personalità di un genio a tutto tondo: pittore, scultore, letterato, spirito caustico e originale, in grado di andare, con i suoi giudizi non sempre di facile lettura, oltre la mera esteriorità di cose e fatti. «Nemici mortali e giurati di quella pittura sdolcinata fatta col giulebbe in bocca - scriveva nel ’26 su Il Popolo Toscano - furono a maggior vanto della nostra terra i Macchiaioli toscani accampati sui tavoli del caffè Michelangelo in Firenze. Epiche lotte, eroiche prove, disperate giovinezze spezzate dai patimenti e dalle penitenze, DeTivoli, Saneschi, Altamura, Boldini, Banti, Fattori, Signorini, Lega: i maggiori». Sono nomi che ritroviamo nella mostra montecatinese Il nuovo dopo la Macchia. Questo e molto altro c’è nel volume di Pagliai, che alla fine ci lascia un’idea più completa e vera di una personalità a volte cupa, a volte entusiasta, sempre appassionata, mai scontata. E’ il Viani che ai Bagni di Montecatini soggiorna dal 1919 al 1924 per stare vicino alla moglie, che qui aveva l’incarico di maestra elementare. Non a caso, suoi disegni inediti sono stati scoperti all’Accademia d’arte Scalabrino nel 2007.
Data recensione: 30/09/2009
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Marco A. Innocenti