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Con la primavera sta tornando la stagione dei premi, che in Italia si è andata allargando perché non c’è ormai piccolo centro o frazione che rinunci a farsi sponsor di iniziative simili. Può essere allora utile leggersi un libro

Con la primavera sta tornando la stagione dei premi, che in Italia si è andata allargando perché non c’è ormai piccolo centro o frazione che rinunci a farsi sponsor di iniziative simili. Può essere allora utile leggersi un libro dedicato al più celebre tra essi, il Premio Viareggio. Lo studio Storie del Premio Viareggio (Mauro Pagliai Editore) è di Gabriella Sobrino, scrittrice oltre che segretaria per anni della giuria, e della valente italianista Francesca Romana de’ Angelis. Gabriella Sobrino Segretaria del premio Viareggio e co-autrice del libro Il lettore, seguendo le copiose e fitte pagine del libro, ha modo di conoscere dalle origini lo svolgimento della manifestazione nei suoi aspetti noti e visibili, nonché di quelli più nell’ombra per il grosso pubblico. Così può avere un’idea precisa dei protagonisti della singolare avventura legata al corso del “Viareggio”, innanzitutto di Leonida Repaci, il fantasioso calabrese, autore del romanzo Fratelli Rupe, e della sua sposa, Albertina Antonielli, figlia del proprietario dell’albergo Margherita di Viareggio, dove nell’agosto 1929 il “premio” ebbe il suo battesimo (“il più grande evento culturale dell’estate italiana”) per iniziare però la sua attività solo l’anno successivo. Da allora resterà il più ambito dei premi, ed attorno avrà vita una serie di collegamenti destinati ad influenzare a lungo la cultura italiana, non solo letteraria. Premio Viareggio Una cerimonia di premiazione Giochi di editori, screzi tra scrittori (i maggiori romanzieri italiani). Naturalmente la Sobrino entrò in azione in epoca successiva ma la singolare costruzione letteraria, passando dal fascismo alla democrazia, manterrà il suo primato rispetto alla serie di concorrenti che cercheranno di acquistare analoga notorietà. I mille e mille particolari richiamati, con dovizia di dettagli, dalle autrici non costituiscono solo un bottino ghiotto per gli “addetti” ai lavori, perché nello svelare tanti retroscena rendono a pieno stati d’animo e atmosfera dal dopoguerra. I nomi più famosi si inseguono e si dileguano in continuazione davanti ai vostri occhi. Il mare viareggino e i salotti romani si intersecano tra personaggi politici, artisti e arrivisti. Significativa la scelta del ’47 con l’assegnazione al defunto segretario del PCI, Antonio Gramsci, come in seguito il premio “speciale” a Giacomo Debenedetti per il libro postumo Il romanzo del Novecento. Nel frattempo l’ambiente si è modificato, era nata la rivalità con il veneto Campiello e nuovi astri “internazionali” sorgevano, spesso legati ad eventi ed azioni politiche più che letterarie.
Data recensione: 23/04/2009
Testata Giornalistica: Scena illustrata
Autore: ––