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Bettino Craxi chiese, nell’inverno del 1993, a Giovanni Spadolini e a Giulio Napolitano, allora rispettivamente presidenti del Senato e della Camera dei deputati, le dimissioni di Ugo

Roma, 8 mag. - (Adnkronos) - Bettino Craxi chiese, nell’inverno del 1993, a Giovanni Spadolini e a Giulio Napolitano, allora rispettivamente presidenti del Senato e della Camera dei deputati, le dimissioni di Ugo Pecchioli da presidente del Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti (Copaco), perchè sospettato di essere stato una spia al servizio del Kgb. La rivelazione arriva da due lettere inedite del leader del Psi citate nel libro “Le vene aperte del delitto Moro” (pp. 360, euro 23), curato dallo storico Salvatore Sechi e pubblicato dall’editore fiorentino Mauro Pagliai. "Il sen. Pecchioli ha avuto una responsabilità diretta per una parte almeno della attività illegale e clandestina messa in essere in Italia in collegamento diretto con i servizi segreti dell’Urss e di Paesi membri del Patto di Varsavia, in un ambito di iniziative che spaziavano dalle radio ricetrasmittenti ai documenti falsi e ai baffi finti”, scriveva Craxi a proposito delle funzioni che gravavano sulle funzioni di ministro ombra dell’Interno svolte da Pecchioli nel Partito comunista italiano guidato da Enrico Berlinguer.
Una risposta a questa dichiarazione del leader socialista Craxi, afferma lo storico Sechi nel libro, “dovrebbe venire da Giorgio Napolitano e da Giuliano Amato che hanno occupato il vertice degli apparati di prevenzione, intelligence e repressione come ministri dell’Interno. Proprio il servizio segreto sovietico, secondo l’onorevole Franco Mazzola, ebbe una parte importante, insieme al terrorismo arabo-palestinese, nel rapimento e nella morte del presidente della Dc. Per la verità, anche il ruolo avuto da Steve Pieczenik, rappresentante del Dipartimento di Stato inviato dal presidente Carter al ministro dell’Interno Cossiga, non fu limpidissimo. Per lui la morte del leader democristiano fu una scelta necessaria per salvare Giulio Andreotti e preservare i segreti e la sicurezza della Nato. Pieczenik è solo un testimone inaffidabile o copre altri corpi dello Stato? Poco, molto poco - conclude Sechi - sappiamo dello stragismo che ha insanguinato il nostro paese’. (segue)
Data recensione: 08/05/2009
Testata Giornalistica: Adnkronos
Autore: ––