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Una cosa seria. Come la fiducia protagonista di tanti siparietti negli anni ruggenti di Carosello. Anzi, ancora più seria. Oggi, nell’era delle lauree honoris causa a Vasco Rossi o Valentino Rossi e dei corsi universitari per

Una cosa seria. Come la fiducia protagonista di tanti siparietti negli anni ruggenti di Carosello. Anzi, ancora più seria. Oggi, nell’era delle lauree honoris causa a Vasco Rossi o Valentino Rossi e dei corsi universitari per signorine bene, la comunicazione, quella seria, ha acquistato un valore decisivo. Soprattutto la comunicazione diretta, faccia a faccia: un’esperienza soggettiva sempre diversa. Un banco di prova per ogni leader.Al “saper parlare” Alessandro Vittorio Sorani, brillante sociologo, ha dedicato un volume, edito da Mauro Pagliai, piacevole quanto, ci sia concesso, istruttivo: Parola di leader – Conversazioni sul discorso carismatico. Sorani non vi rimastica, per fortuna, le formule su “medium e messaggio”. È andato a intervistare nove leader d’oggi. Grandi comunicatori, chiamati ogni giorno a dare conferma della loro “capacità di saper convincere gli altri a venire a noi”, fondamentale per diventare “numeri uno”.Nove big, nove lezioni di leadership. Ricorda Emanuele Macaluso, politico di lungo corso, il suo incontro indimenticabile con Girolamo Li Causi, a un comizio nella Sicilia del 1944: “Parlava in dialetto, l’unico modo di farsi capire. Il segretario di Caltanissetta partì dalle repubbliche marinare...”. “Non sono uno che parla facilmente, ancor di meno in pubblico”, confessa a sorpresa Sergio Cofferati, sindaco di Bologna. E aggiunge: “Ho sempre utilizzato una scaletta, scritta a mano, con la sressa stilografica”. Savino Pezzotta, ex segretario Cisl, si riconosce “poco studiato riguardo all’abito”, in compenso rivendica una forma di comunicazione “spontanea, naturale”. Anche la collega Renata Polverini (Ugl) si prepara sempre: “Se mia madre mi chiede cosa è il Tfr, allora parlo di liquidazione”. Pure Amos Luzzatto, già presidente delle Comunità Ebraiche Italiane, conosce i rischi della tv: “Dopo tre minuti, la gente zappa e va via”.La ricetta per divenire un leader di Mauro Zoppini, presidente di Mpf Group, azienda di distribuzione nel settore fashion: “Negli incontri formali, parlo sempre in piedi, muovendomi”. Ennio Doris ha superato più che brillantemente il “trauma” di comunicare con i media: per promuovere la sua Banca Mediolanum, gli spot in tv li interpreta in prima persona. Mentre il c.t. Marcello Lippi protegge il suo carisma con un patto non scritto con i giornalisti: “Se leggo su un giornale un commento che mi è sfuggito durante una cena, quel rapporto di fiducia è finito”.Da giornalista giunto al vertice, a dirigere un quotidiano come «Il Giorno», Giovanni Morandi la comunicazione e il suo rapporto con la leadership l’ha studiata con precisione. Nel rapporto con il lettore, o lo spettatore: “Se sei capace di farti ascoltare, ti ascoltano”. Ma anche nei rapporti interni alla redazione: “Devi essere sempre in grado di risolvere i problemi degli altri. E gli altri è su questo che ti misurano”. Parola di leader.
Data recensione: 22/03/2009
Testata Giornalistica: Il Giorno
Autore: Gian Marco Walch