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Nuovi cartelli segnaletici, la sala-refettorio allestita con 52 opere, al centro l’affresco del Cenacolo di Fuligno. È come se aprisse al pubblico un nuovo museo. Perché fino...

Nuovi cartelli segnaletici, la sala-refettorio allestita con 52 opere, al centro l’affresco del Cenacolo di Fuligno. È come se aprisse al pubblico un nuovo museo. Perché fino ad oggi, vuoi per lunghi periodi di chiusura o per le aperture periodiche, era davvero difficile visitare il capolavoro dell’Ultima cena attribuito prima a Raffaello, poi a Perugino e alla sua cerchia di allievi. Da oggi fino all’8 gennaio 2006 ingresso libero in via Faenza 40 (ore 10-18, chiuso lunedì), al Cenacolo di Fuligno rinnovato e valorizzato come centro per ripercorrere l’attività, la presenza e la scuola di Pietro Vannucci, detto il Perugino, a Firenze. Un nuovo museo dunque, che conserverà stabilmente molte delle opere esposte, dopo che la recente critica assegna definitivamente all’artista umbro la paternità dell’affresco dipinto intorno al 1497 e scoperto solo nel 1843, tanto che il granduca Leopoldo II si affrettò a riacquistare i locali ceduti anni prima a privati. Con la mostra «Perugino a Firenze. Qualità e fortuna di uno stile» la città si riscopre quindi tappa fondamentale nella vita dell’artista che vi abitò circa 25 anni, dal 1472 quando entrò a far parte della bottega di Verrocchio, all’ingresso nella Compagnia di San Luca, fino alla frequentazione di artisti celebri come Leonardo, fino al 1511 data del suo rientro a Perugia. Ma è dopo aver affrescato la Cappella Sistina, con Botticelli, Ghirlandaio e Cosimo Rosselli, tra il 1481 e l’83, che Perugino acquistò la fama de «il meglio maestro d’Italia» nella tecnica «in muro», con ben due botteghe aperta a Firenze e Perugia e numerose committenze in città italiane. La mostra allestita al Cenacolo di Fuligno espone alcuni suoi capolavori provenienti da altre gallerie nazionali e private: Nozze di Cana, l’affresco staccato Cristo in pietà (proprietà dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze), Santa Caterina di Alessandria che con San Filippo componeva la pala dell’altare della Santissima Annunziata. A queste opere si aggiungono i disegni originali del Gabinetto degli Uffizi e una cornice di dipinti, altrettanto importanti, degli allievi di Perugino, che documentarono la fortuna del suo stile fin troppo imitato negli schemi compositivi. Infine, dalla Galleria Palatina (Compianto di Cristo morto, Santa Maria Maddalena), alla Madonna e ai ritratti agli Uffizi, alla chiesa di Santa Maria Maddalena dei Pazzi, alle vetrate di Santo Spirito e San Salvatore a Monte, sono le opere dell’artista umbro che offrono un percorso in città. Iniziando appunto dalla mostra al Cenacolo curata da Rosanna Proto Pisani per il Polo museale fiorentino. Catalogo Polistampa (28 euro).
Data recensione: 08/10/2005
Testata Giornalistica: La Repubblica
Autore: Mara Amorevoli