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Ha recentemente esposto le proprie opere alle Terme di Montecatini, riscuotendo meritati apprezzamenti per le sue sempre suggestive pitture, frutto di ben 68 anni di impegno artistico. Adesso l’avventura creativa di Maria

Ha recentemente esposto le proprie opere alle Terme di Montecatini, riscuotendo meritati apprezzamenti per le sue sempre suggestive pitture, frutto di ben 68 anni di impegno artistico. Adesso l’avventura creativa di Maria Lorena Pinzauti Zalaffi è raccontata nel magnifico volume «L’incanto del colore. Opere 1940-2008», curato da Giovanna Carli ed edito da Mauro Pagliai Editore- Polistampa di Firenze, che ancora una volta ci consegna una pubblicazione di alto profilo. Sono pagine di grande formato da sfogliare lentamente, soffermandosi sulle immagini di fiori, di paesaggi e su figure ora enigmatiche, ora intimistiche, mai casuali. E i testi che le corredano sono brani di poesia che esaltano l’impatto visivo coi caldi colori della pittrice fiorentina. «FIORI, paesaggi, ritratti: di ciascuno di questi generi—scrive Cristina Acidini, soprintendente del polo museale di Firenze — Maria Lorena Pinzauti Zalaffi ha esplorato le potenzialità, come dimostrano le circa 150 opere comprese in questo catalogo. Una grande tensione spirituale e un sapiente controllo formale si riflettono in ogni opera, siano nature morte floreali dalla densa coloritura, siano paesaggi di ampio respiro, siano ritratti di sintetica eppure efficace restituzione psicologica». MA È LA SEZIONE dei paesaggi che più qui interessa, perché testimonia l’intimo legame che unisce la pittrice al terra di Montecatini e dintorni. In Colline della Valdinievole (2007) «il cielo color acquamarina venato di luce sovrasta i rilievi miti all’orizzonte». Le antiche case di un borgo solitario sono incorniciate da vegetazione multicolore che attira magneticamente lo sguardo. In Colle in estate (nella foto), opera del 1978, «il campanile svetta tra cipressi nell’aria calma e tersa del mattino. Gli olivi ai lati del paesaggio appaiono ieratici custodi della pace di questa riposante campagna». Potremmo continuare a lungo con Alba in Valdinievole (2005), Massa e Cozzile (1976) e con Montecatini (1986), dove «emerge l’auspicio — si legge ancora nel libro— che l’intervento umano non deturpi mai la meraviglia del creato ». Pittura che nasce dal profondo, dall’attenta osservazione dell’ambiente e di se stessa, per immortalare momenti forse unici, che ci sono così lasciati un duraturo dono.
Data recensione: 23/10/2008
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Marco A. Innocenti