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La tenace e coerente storia, il piccolo caso editoriale della Libreria editrice fiorentina meritava questo: una mostra, aperta fino al 25 gennaio nella Biblioteca Marucelliana

CASE EDITRICI

La tenace e coerente storia, il piccolo caso editoriale della Libreria editrice fiorentina meritava questo: una mostra, aperta fino al 25 gennaio nella Biblioteca Marucelliana (9-18 da lunedì a venerdì, 9-13 sabato, ingresso libero), il catalogo con la storia del suo secolo di vita edito da Polistampa, un incontro per inaugurare la mostra, come un vero ritrovarsi tra vecchi e giovani amici. Nata nel 1902, la storia della Lef coincide con la storia di Firenze e della Toscana, in quel filone speciale che è il cattolicesimo aperto, apertissimo ai temi sociali. Questo si è espresso grazie alla Lef in opere di meditazione e filosofia, numerose riviste di “battaglia” sull’attuale, da Frontespizio di Giovanni Papini a Vita e Pensiero di Agostino Gemelli, in scritti di narrativa e di poesia dei più giovani artisti. Sono passati da quel famoso retrobottega della Lef, i nomi migliori del clero toscano, di quella chiesa fiorentina, volenterosa di ubbidienza quanto lontana e geneticamente diversa dalla chiesa romana, del laicato cristiano, dell’antifascismo. «Il triciclo a pedale o il furgone destinati al trasporto di materiale librario, erano spesso più carichi di armi che di libri», si ricorda.
Uscirono per la Lef i libri di fede e gli scritti politici e profetici di Giorgio La Pira, le prese di posizione sui fatti, nel dopoguerra, della Pignone e delle Officine Galileo. Più di una volta i protagonisti di questo cattolicesimo aperto e critici, vennero sanzionati per decreto del Sant’Uffizio, con il ritiro dei loro libri dal commercio: successe a Don Divo Barsotti per “Il Dio di Abramo” e con “Loquere Domine”, successe a Don Milani con “Esperienze pastorali” nel 1958. La Lef continuò a pubblicare Don Milani, Padre Balducci, fino alle collane per la Comunità dell’Isolotto. Esce nel’68 il “catechismo” della Comunità ribelle e dal’70 i “Quaderni di Corea”, dal nome del quartiere di Livorno, animato da Don Alfredo Nesi.
Data recensione: 30/10/2004
Testata Giornalistica: Il Tirreno
Autore: Milly Mostardini