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Paesaggi e natura incontaminata, lavoro dei campi tra boschi, colline e fiumi, placidi buoi, molti cavalli, e ancora contadine, soldati e popolani, scene di vita cittadina: sono i temi della Toscana di fine Ottocento

Paesaggi e natura incontaminata, lavoro dei campi tra boschi, colline e fiumi, placidi buoi, molti cavalli, e ancora contadine, soldati e popolani, scene di vita cittadina: sono i temi della Toscana di fine Ottocento, straordinariamente viva di luce e colori secondo l’interpretazione di Giovanni Fattori. La mostra “Fattori e il Naturalismo in Toscana”, aperta fino al prossimo 22 giugno a Villa Bardini di Firenze, celebra il più noto esponente dei Macchiaioli, mettendolo a confronto  con i più illustri tra gli artisti che raccolsero l’eredità innovatrice di questa corrente pittorica. 
  
La mostra propone accostamenti del tutto inediti, in cui il grande vecchio dell’arte italiana è messo per la prima volta a tu per tu con i vari Cannicci e Cecconi, Ferroni e Micheli, i fratelli Gioli e i cugini Tommasi, Sorbi e Panerai, ovvero quei più giovani pittori toscani di cui fu maestro e amico. Artisti destinati nel primo Novecento a superarlo per fama anche oltre i confini nazionali, perché più adeguati alla moda impressionista e più aderenti alla nuova estetica di quanto lo fosse Fattori, schivo e fiero. Fattori fu infatti fedele fino alla morte (1908) a una pittura legata al solo imperativo del colore, a un realismo senza retoriche o abbellimenti, asciutto e sintetico e dunque oggi rivalutato per la sua evidente quanto sorprendente modernità. La mostra è articolata in cinque sezioni (Pittura dei campi, Naturalismo ‘cortese’, La Maremma, La veduta urbana e Un grande pittore di tutta la natura, quest’ultima riservata alle tele di Fattori), che individuano i temi comuni e più frequentati dagli undici artisti. Protagonista è la Toscana delle piccole grandi cose, della semplicità quotidiana, delle terre vergini e bellissime, del lavoro anonimo, delle strade e delle piazze animate, degli idilli agresti, del selvaggio west maremmano. Attimi di esistenza colti nell’immediatezza del loro divenire, con forza impressionante e formidabili capacità tecniche. Scenografie di taglio cinematografico, fotogrammi spettacolari, memorie palpitanti di un inconfondibile angolo di mondo.
  
Le tele di Fattori in mostra sono 35, per lo più di grandi dimensioni, di cui otto mai esposte prima. La mostra sottolinea quindi affinità, suggerisce influenze, illumina diversità anche profonde, e ristabilisce così i giusti rapporti tra un caposcuola  e i suoi compagni d’arte. La mostra fa parte dell’iniziativa “Firenze per Fattori”, che comprende altre tre mostre e un convegno internazionale sul restauro tra autunno e inverno prossimi, secondo il programma ideato dallo storico dell’arte Carlo Sisi. E’ promossa e prodotta dall’Ente Cassa di Risparmio con la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale fiorentino e il patrocinio del Comune. La curatela è di Francesca Dini, nota studiosa dell’Ottocento toscano, che ha curato anche il catalogo edito da Polistampa.


Fattori e il Naturalismo in Tiscana
Fino al 22 giugno 2008
Firenze, Villa Bardini
Costa San Giorgio 2Orario: tutti i giorni ore 9-19
Chiuso primo e ultimo lunedì del mese
La biglietteria chiude un’ora prima della mostraIngresso: € 6,00 intero - € 5,00 ridotto
Data recensione: 17/04/2008
Testata Giornalistica: Tgcom
Autore: ––