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Il Premio Viareggio è senza dubbio classificabile sotto la voce

 Cultura e Spettacolo: Libri
del 23/02/2008 di Stefano GiuntiniVIAREGGIO - Il Premio Viareggio è senza dubbio classificabile sotto la voce "Istituzione", nel panorama letterario di questo secolo italiano. Attraverso di esso sono passati, senza filtro, il fermento e l’estasi della scrittura nazionale e, di conseguenza, tutti i nomi più illustri che ne hanno definito la grandezza. Una grandezza espressa in tutte le sue varie e variegate forme, compresi i mille colori della cronaca ad essa collegata, all’interno di un corposo volume di quattrocento pagine (la cultura pesa) scritto da Gabriella Sobrino, storica segretaria del Premio, assieme a Francesca Romana de’Angelis. "Storie del Premio Viareggio", questo il titolo del libro, è stato presentato in anteprima alla stampa questa mattina (sabato 23 febbraio) a Villa Paolina, nel corso di una conferenza a cui hanno partecipato le autrici, l’editore Antonio Pagliai e l’assessore alla Cultura del Comune di Viareggio Cristina Boncompagni (arrivata con il solito ritardo, stavolta di 25 minuti). Un incontro che è stato anche utile per un appello: "Dovete far tornare grande il Premio", ha detto la Sobrino rivolgendosi alla sua amata Viareggio.
Due anni di lavoro per raccontare la storia, le curiosità e i protagonisti del Premio Viareggio. Autrice del libro è la storica segretaria letteraria del premio, Gabriella Sobrino.

Chiamata dal fondatore Leonida Rèpaci al ruolo di segretaria (e giurata), Gabriella Sobrino è stata per quarant’anni testimone e protagonista di quello che fu subito definito «il più grande evento culturale dell’estate italiana». Attraverso ben cinque presidenze (dopo Rèpaci, quelle di Sapegno, Villari, Garboli e Siciliano), lei è stata il punto di riferimento in una competizione che ha chiamato sulla scena il gotha intellettuale dell’intero secondo Novecento. Edita da Mauro Pagliai con il titolo ’Storie del Premio Viareggio’, l’opera è un ampio dossier sulla manifestazione fondata nel 1929 da Leonida Rèpaci e da allora ritenuta una pietra miliare del sistema letterario italiano. Sono narrate vicende riguardanti personaggi come, tra gli altri, Bevilacqua, Eco, Levi, Luzi, Montale, Moravia, Tabucchi, Ungaretti. Il libro è stato scritto in collaborazione con il critico Francesca Romana de’ Angelis. Copioso il materiale inedito e molti gli aneddoti e le curiosità relativi al ’dietro le quinte’ dell’evento, con capitoli di grande rilevanza documentaria oltre che letteraria. "Considero gli abitanti di Viareggio i miei ’fratelli minori’ - ha detto in conferenza stampa la Sobrino, definita dallo stesso Garboli "anima instancabile e memoria storica del Premio Viareggio" -, e lo dico con un affetto onesto e sincero. E’ per questo che nel presentare il libro, scritto con un’attenzione maniacale, lancio un appello e un augurio: spero che il Premio Viareggio riprenda il suo corso e il suo ruolo fondamentale nel panorama nazionale, nonostante il momento di evidente crisi che colpisce anche gli altri concorsi nazionali come lo Strega e il Campiello. Se lo farete tornare grande sono pronta a fare a tuttti voi una grandissima festa". Fra gli aneddoti anticipati dall’autrice in conferenza stampa appare significativo quello della chiemata di Cesare Garboli alla presidenza del Premio, per risollevarne le sorti. "Non posso prendere questo incarico, mi disse una notte - ha raccontato la Sobrino -, ho già troppe cose da fare. Gli risposti che invece doveva, perché aveva vinto quel premio. E perché era figlio di Viareggio. Lui accettò e passammo tutta la notte, fino alle cinque del mattino a compilare la lista di una giuria in cui fossero racchiusi tutti i nomi più illustri della letteratura italiana del momento. Il giorno dopo li chiamammo e, senza che nutrissimo molte speranze, rimanemmo piacevolmente stupiti dal risultato finale: avevano accettato tutti". Dopo l’anteprima rivolta alla stampa di questa mattina il volume sarà presentato stasera, alle 17, presso il Centro Congressi ’’Principe di Piemonte’’ di Viareggio (Lucca), con i patrocini del Comune e del Premio Viareggio-Rèpaci. Coordinati dallo scrittore Mario Graziano Parri, interverranno la presidente del premio Rosanna Bettarini e i critici Marcello Ciccuto e Giovanni Pieraccini. Insieme all’autrice e all’editore saranno presenti anche il sindaco Marco Marcucci e l’assessora alla cultura Cristina Boncompagni. Gabriella Sobrino
Nata a Roma, ha pubblicato sei raccolte liriche (John che aspetti ad intonare, 1970; Gioco di specchi, 1974; Flauto and concertina, 1977; Poesie ritrovate, 1992; Poesie scelte 1978-1998,1998; La corazza nuda, 2006), un volume di prose (Ricordi di un secolo,1985) e varie traduzioni da Emily Dickinson, Katherine Mansfield, James Joyce: in particolare, nel ’73, Lo Sparviero di Maheux di Jean Carrière (Premio Goncourt di quell’anno), nel ’90, Novembre di Gustave Flaubert. È presente in varie antologie di poesia ed è tradotta in Francia, Inghilterra, Stati Uniti, Argentina, Repubblica Ceca, Polonia. Sceneggiatrice e autore di programmi culturali per la Rai, per quarant’anni è stata la segretaria del Premio Letterario Viareggio.
Nel 2004 è stata insignita della cittadinanza onoraria di Viareggio. Francesca Romana de’ Angelis
Francesca Romana de’ Angelis è nata a Roma dove vive e lavora.
Nella sua attività di ricerca si è occupata prevalentemente di letteratura italiana del Cinquecento pubblicando saggi ed edizioni di testi. Ha collaborato al supplemento culturale de “La Repubblica” e ha curato programmi culturali e scritto sceneggiature per la Rai. Nel 2004 ha pubblicato il rimanzo Solo per vedere il mare (Premio Massarosa Opera prima 2005).
Data recensione: 23/02/2008
Testata Giornalistica: Lo Schermo
Autore: Stefano Giuntini