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La penna e la spada

L’Unità d’Italia fra Torino e Firenze

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In un equilibrato nesso fra testo e immagini, il volume ripercorre la vicenda del Risorgimento italiano, inquadrato nel contesto europeo, dalla Restaurazione alla presa di Roma.
Dalla vivace ricostruzione emerge il ruolo peculiare della Toscana e del Piemonte nel processo di unità e di unificazione nei cinquant’anni che vanno dal 1821 al 1871, nei quali si forma la coscienza nazionale e si realizza l’unità politica, attraverso un rinnovamento culturale e sociale che sta alla base dell’attività politico-diplomatica e dell’azione militare.
Esiste una sorta di “passaggio del testimone” fra Firenze e Torino. È nella Toscana granducale, accogliente e tollerante, che convergono esuli e intellettuali dagli altri Stati della penisola, sottoposti a regimi retrivi e reazionari. Dalla Toscana si diffondono le idee romantiche, il pensiero di Mazzini e degli altri patrioti, l’apertura al progresso delle scienze, alla tecnologia in agricoltura, all’emancipazione sociale ed economica (anche in virtù della nascita e dello sviluppo delle Casse di Risparmio), alla funzione unitaria della lingua.
Dalla sconfitta militare del 1849 e dal naufragio del federalismo neoguelfo, emerge il Piemonte di Vittorio Emanuele II che mantiene in vigore lo Statuto: la sola monarchia italiana che assume così la guida del movimento patriottico-indipendentista.
È il decennio in cui si impone il genio politico-diplomatico di Camillo Benso di Cavour, che porterà alla proclamazione del Regno d’Italia il 17 marzo 1861.

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In un equilibrato nesso fra testo e immagini, il volume ripercorre la vicenda del Risorgimento italiano, inquadrato nel contesto europeo, dalla Restaurazione alla presa di Roma.
Dalla vivace ricostruzione emerge il ruolo peculiare della Toscana e del Piemonte nel processo di unità e di unificazione nei cinquant’anni che vanno dal 1821 al 1871, nei quali si forma la coscienza nazionale e si realizza l’unità politica, attraverso un rinnovamento culturale e sociale che sta alla base dell’attività politico-diplomatica e dell’azione militare.
Esiste una sorta di “passaggio del testimone” fra Firenze e Torino. È nella Toscana granducale, accogliente e tollerante, che convergono esuli e intellettuali dagli altri Stati della penisola, sottoposti a regimi retrivi e reazionari. Dalla Toscana si diffondono le idee romantiche, il pensiero di Mazzini e degli altri patrioti, l’apertura al progresso delle scienze, alla tecnologia in agricoltura, all’emancipazione sociale ed economica (anche in virtù della nascita e dello sviluppo delle Casse di Risparmio), alla funzione unitaria della lingua.
Dalla sconfitta militare del 1849 e dal naufragio del federalismo neoguelfo, emerge il Piemonte di Vittorio Emanuele II che mantiene in vigore lo Statuto: la sola monarchia italiana che assume così la guida del movimento patriottico-indipendentista.
È il decennio in cui si impone il genio politico-diplomatico di Camillo Benso di Cavour, che porterà alla proclamazione del Regno d’Italia il 17 marzo 1861.

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Mauro Pagliai, 2010

Pagine: 256

Caratteristiche: ill. col., cart.

col ills, hardcover

Formato: 24x31

ISBN: 978-88-564-0133-2

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