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Piero di Cosimo

Piero di Cosimo

Figlio di Lorenzo di Piero d’Antonio, artigiano di modesta condizione, nacque nel 1461 o nel 1462 a Firenze, primo di quattro fratelli, Giovanni, Girolamo e Vanna. La sua prima formazione artistica avviene sotto la guida del pittore Cosimo Rosselli, nella cui bottega lavora da apprendista. Nel 1481 Piero accompagna a Roma il suo Maestro, perché era stato chiamato dal Vaticano per un importante lavoro nella Cappella Sistina. Vi resta per circa due anni fino al 1483, quindi rientra a Firenze. Nel 1489 è documentata una ricevuta di pagamento, effettuata dalla famiglia Capponi, per la costruzione di una cornice destinata alla tavola d’altare nella cappella della chiesa di Santo Spirito a Firenze.
Tra il 1485 e il 1500, fase centrale della sua attività, esegue molti dipinti tra cui Madonna in trono fra quattro Santi, destinata a una cappella della famiglia Del Pugliese. Intorno al 1505 dipinge tre spalliere con scene di vita primordiale – La Caccia, Il ritorno dalla caccia, L’incendio nella foresta – per le quali è accusato di avere una mentalità troppo pagana, a causa delle numerose riproduzioni di scene mitologiche e soggetti insoliti. Forse la sua ultima opera è stata La liberazione di Andromeda, attualmente custodita agli Uffizi. Muore nel 1521.
“Laonde per sì strane sue fantasie vivendo stranamente si condusse a tale, che una mattina fu trovato morto appiè d’una scala, l’anno MDXXI, et in San Pier Maggiore gli fu dato sepoltura”.

Figlio di Lorenzo di Piero d’Antonio, artigiano di modesta condizione, nacque nel 1461 o nel 1462 a Firenze, primo di quattro fratelli, Giovanni, Girolamo e Vanna. La sua prima formazione artistica avviene sotto la guida del pittore Cosimo Rosselli, nella cui bottega lavora da apprendista. Nel 1481 Piero accompagna a Roma il suo Maestro, perché era stato chiamato dal Vaticano per un importante lavoro nella Cappella Sistina. Vi resta per circa due anni fino al 1483, quindi rientra a Firenze. Nel 1489 è documentata una ricevuta di pagamento, effettuata dalla famiglia Capponi, per la costruzione di una cornice destinata alla tavola d’altare nella cappella della chiesa di Santo Spirito a Firenze.
Tra il 1485 e il 1500, fase centrale della sua attività, esegue molti dipinti tra cui Madonna in trono fra quattro Santi, destinata a una cappella della famiglia Del Pugliese. Intorno al 1505 dipinge tre spalliere con scene di vita primordiale – La Caccia, Il ritorno dalla caccia, L’incendio nella foresta – per le quali è accusato di avere una mentalità troppo pagana, a causa delle numerose riproduzioni di scene mitologiche e soggetti insoliti. Forse la sua ultima opera è stata La liberazione di Andromeda, attualmente custodita agli Uffizi. Muore nel 1521.
“Laonde per sì strane sue fantasie vivendo stranamente si condusse a tale, che una mattina fu trovato morto appiè d’una scala, l’anno MDXXI, et in San Pier Maggiore gli fu dato sepoltura”.

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