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Tommaso Giovannuzzi

Tommaso Giovannuzzi

Tommaso Giovannuzzi nasce a Prato il 17 marzo del 1992. Sino alle medie è un ragazzo un po’ basso e un po’ asociale: preferisce i videogiochi e i libri alle persone. Alle superiori, nel Liceo Classico Cicognini, la situazione non cambia molto: inizia a leggere più seriamente, adora Poe e la letteratura dell’800 e intanto ascolta musica estrema (estremamente inascoltabile, capirà in seguito). Intanto sviluppa una smodata passione per il Giappone e tutto ciò che vi è connesso. Si interessa di fotografia, compra una reflex e si diverte un mondo a usarla. Nel tempo libero studia, legge e gioca col suo gatto bianco (Yuki, “neve” in giapponese). A scuola adora la filosofia.

Decide di scrivere il racconto per il concorso letterario «Artediparole» attirato soprattutto dal corposo monte premi: non ha mai scritto “seriamente” prima, ma ha in mente molti spunti, per lo più macabri e contorti, alcuni anche sconci. Si classifica, con somma felicità, tra i primi diciotto e attende con trepidazione la pubblicazione. Nel frattempo cerca una foto decente da allegare alle mail, pensa ad un racconto su un barbone assassino e si sente stupido a parlare di sé in terza persona.

Tommaso Giovannuzzi nasce a Prato il 17 marzo del 1992. Sino alle medie è un ragazzo un po’ basso e un po’ asociale: preferisce i videogiochi e i libri alle persone. Alle superiori, nel Liceo Classico Cicognini, la situazione non cambia molto: inizia a leggere più seriamente, adora Poe e la letteratura dell’800 e intanto ascolta musica estrema (estremamente inascoltabile, capirà in seguito). Intanto sviluppa una smodata passione per il Giappone e tutto ciò che vi è connesso. Si interessa di fotografia, compra una reflex e si diverte un mondo a usarla. Nel tempo libero studia, legge e gioca col suo gatto bianco (Yuki, “neve” in giapponese). A scuola adora la filosofia.

Decide di scrivere il racconto per il concorso letterario «Artediparole» attirato soprattutto dal corposo monte premi: non ha mai scritto “seriamente” prima, ma ha in mente molti spunti, per lo più macabri e contorti, alcuni anche sconci. Si classifica, con somma felicità, tra i primi diciotto e attende con trepidazione la pubblicazione. Nel frattempo cerca una foto decente da allegare alle mail, pensa ad un racconto su un barbone assassino e si sente stupido a parlare di sé in terza persona.

Libri scritti da Tommaso Giovannuzzi