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Firenze, 23 marzo 2005. È Onofrio Pepe l’autore della colossale scultura La porta del Mito che sarà collocata in fondo al piazzale degli Uffizi. Un bronzo di 3,25 metri costituito da 48 formelle, ognuna delle quali rappresenta un mito, da Sisifo a Icaro, dal ratto di Europa a Narciso, da Ganimede a Teseo, passando per il Minotauro.

«Si tratta di un’opera monumentale a tutto tondo - ha spiegato Onofrio Pepe - con stipiti, architrave, due ante e ben quarantotto formelle di trenta per trenta centimetri ciascuna». La grande porta sarà collocata in fondo al piazzale e preceduta da sei stele, anch’esse in bronzo e di altezza variabile tra 2,50 e 3,50 metri.
Ma cosa rappresenteranno le formelle della grande porta il cui allestimento porta la firma di Mauro Pagliai della Polistampa? «Le quarantotto formelle, quarantadue davanti e altre sei dietro, sono tutte legate al tema del mito - continua l’artista - ad esempio le sei posteriori rappresentano la storia dionisiaca e sono posizionate in corrispondenza di altrettante, anteriormente, dedicate alle divinità. Quello del mito è un tema che mi affascina da sempre. La prima mostra su Orfeo, ad esempio, risale al 1979. Cominciai a studiare le Metamorfosi ed è proprio da lì che mi è venuta l’idea della grande porta. Poi Aureliano Benedetti, presidente della Cassa di Risparmio di Firenze, vide il progetto, gli piacque e passammo subito alla fusione».
E’ la prima volta che Onofrio Pepe espone le sue opere nel Piazzale degli Uffizi: «sapevo che volevano esporre la mia porta, ma non avrei mai immaginato di quale luogo, che ha una sua sacralità, l’avrebbe ospitata».

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